Tecnologia RFID: tra efficienza e privacy

Che cosa è e come funzione l’RFID? 

RFID è una delle tecnologie che stanno accelerando tutto quel comparto di tracciamento utile alla filiera e alla produzione di beni.

Questa tecnologia va però ad integrarsi nella vita dei consumatori, alcune volte ad insaputa di questi.
Proviamo a capire cosa sia la RFID e come si applica alla vita di tutti noi.

RFID: che cosa è? 

Radio-frequency identification, o RFID (in italiano identificazione a radiofrequenza), è una tecnologia nata per raccogliere e immagazzinare le informazioni riguardo ad oggetti, animali e persone.
Questa tecnologia si basa sulla capacità delle etichette elttroniche, o tag (o chiavi elettroniche e di prossimità) di conservare grandi quantità di dati.
Inoltre, la quantità di dati immagazinati può essere letto da distante grazie ad apparecchi chiamati reader.

tecnologia rfid

Il lettore (reader) è in grado di contattare il tag (etichetta) ed aggiornare e trasferire le informazioni dai tag contenuti nei singoli apparecchi.

Alla stessa famiglia dei dispositivi RFID, appartengono anche gli NFC che si trovano nei cellulari e permetton di agevolare lo scambio di dati ed informazioni tra due lettori (per esempio due telefoni cellulari).

Come nasce l’Rfid? 

Nata durante la seconda guerra mondiale, questa tecnologia permetteva all’esercito inglese di identificare gli aerei e capire se si trattasse di mezzi amici o nemici.
Questa tecnologia, poi, comincia ad essere sviluppata per scopi civili solo dagli anni 60, per poi essere applicata dagli anni novanta del secolo scorso nella produzione e commercio.


Grazie alla sua capacità di utilizzo, la tecnologia RFID è considerata general purpose technology cioè una tipologia di tecnologie che grazie alle proprie caratteristiche sono in grado di modificare, migliorare e implementare interi sistemi economici.
Infatti, RFID grazie all’elevato livello di pervasività, una volta trovata la modalità di impiego in un punto della filiera, va a propagarsi in altri punti senza problemi.

A supportare questa tecnologia è arrivato anche internet negli ultimi decenni che ha permesso di creare un vasto sistema con cui è possibile interconnettere i dati ottenuti da più punti della stessa filiera.


Per cosa viene applicato l’Rfid? 

Compreso che l’rfid è un complicato sistema di monitoraggio dei dati e di supporto per molti aspetti della catena produttiva, questo sistema ha trovato ampio risalto anche nella vita dei singoli consumatori.

Qualche idea che può essere utile per capire quanto sia presente questa tecnologia.

Passaporto

Il sistema RFID è ormai in uso da tempo sui passaporti di diversi paesi. Il primo ad utilizzarli fu il governo della Malesia nel 1998, quando inserì un chip all’interno del passaporto.
Questo chip era in grado di fornire una serie di informazioni anagrafiche del viaggiatore e la cronologia di utilizzo (data, giorno e luoghi) per tutte le entrate e uscite dal paese.

Nei paesi occidentali sono entrati in funzione dal 2006 (ottobre 2006 per l’Italia) e i passaporti con questa tecnologia riportano un logo stanrdizzato che permette di capire se il passaporto ha o meno un chip all’interno.

I chip memorizzano le informazioni stampate nel passaporto, inclusa una fotografia digitale del proprietario.

Inoltre, onde evitare problemi e contraffazioni, come lo skimming (simile a quello delle carte di credito), è stata inserita una membrana metallica per rendere piùù difficile le letture non autorizzate.

Carte di credito

Questa tecnologia è ormai abbastanza utilizzata dai principali operatori di carte di credito, Visa, Mastercard ed American Express, che hanno potuto implementare la sicurezza rispetto alle vecchie carte di credito.

Sempre da questo lato, viene supportato anche il Near field communcation (NFC) che permette di eseguire transazioni grazie all’associazione tra carta e telefono cellulare. Questa tecnologia inoltre permette di accedere oltre che alle transazioni anche ad una serie di servizi.

Più di qualcuno ha espresso dubbi sulla capacità di questa tecnologia associata alla moneta elettronica di essere priva di rischi.
Per questa ragione sono nati diversi portafogli anti RFID (link al prodotto)

 

Bigliettazione elettronica

Uno degli ambiti di maggiore applicazione planetaria delle soluzioni contactless RFID è data dai sistemi di bigliettazione elettronica. Sono molte le città europee che utilizzano smart card contactless per poter utilizzare i mezzi di trasporto pubblico..

 

Biblioteche - rilevazione patrimonio librario e movimento libri

Per le biblioteche è stato estremamente utile implementare questo genere di tecnologia all’interno dei propri sistemi.


Infatti, è stato possibile da una parte rilevare a distanza le informazioni contenute all’interno di un bene della biblioteca (libri, cd, riviste ecc.).
Dall’altra parte, la tecnologia RFID supporta l’attivazione di un prestito e restituzione alla biblioteca, grazie alla presenza di stazioni self service estremamente facili da usare.

Antitaccheggio

Una delle tecnologie che ha tratto maggior giovamento da questo sistema è l’antitaccheggio, che possiamo sentire ogni volta che un capo di vestiario oltrepassa il varco, se non è stato “smagnetizzato” a dovere.

Il sistema funziona grazie all'applicazione di un piccolo dispositivo agli oggetti in vendita e all’installazione di un varco all’entrata del negozio. Il varco (composto da antenna) è collegato a un dispositivo di segnalazione acustica e visiva.

Sistemi antintrusione

I tag Rfid[4] vengono utilizzati da diversi anni per gestire le attivazioni e le disattivazioni dei sistemi di allarme previa autenticazione, ovvero fungere da riconoscimento del titolare e agire di conseguenza.
Rispetto ai telecomandi standard, gli Rfid non necessitano della sostituzione periodica delle batterie e hanno il vantaggio di essere più sicuri in quanto difficili da copiare.


RFID e privacy 

Qualcuno ha ipotizzato che gli RFID vanno a minare la privacy delle persone nel momento in cui più tecnologie a disposizione dell’individuo comincino a trasferire dati sull’utilizzo di oggetti, o sugli spostamenti.

Per questa ragione già nel 2005 il garante della Privacy ha avviato un provvedimento per definire le regole per l’utilizzo dei sistemi RFID.


Le principali preoccupazione riguardano:


  1. la consapevolezza o meno dell'utente che un prodotto contenga un tag RFID;
  2. le informazioni contenute nel tag;
  3. l'associazione possessore/tag.

 

Il primo punto è quello su cui molti convengono. Essendo un sistema di tracciamento che può anche essere riscritto tramite reader dall’esterno, è necessario che gli utenti siano informati sul fatto che quanto viene comprato ha all’interno un tag RFID.
E’ anche vero, che una volta informati si deve dare la possibilità di disattivazione e rimozione dei tag stessi.

Le informazioni contenute nei tag sono un altro punto dibattuto. Le informazioni nei prodotti di largo consumo hanno tag con solo informazioni seriali.
Certo, c’è il rischio modesto che qualcuno possa leggere le informazioni seriali e capire che tipo di prodotti ha a disposizione una famiglia. Ma è un rischio davvero modesto.

Il terzo punto riguarda la possibilità di associare una persona a un prodotto. Così come avviene per i telefoni cellulari, un tag non identifica direttamente una persona; è necessario infatti disporre di un ulteriore accesso al database che associa gli identificativi dei tag alle persone, come ad esempio il database dell'operatore telefonico.
Questo fa comprendere che difficilmente sarà alla portata di chiunque.

Gli RFID possono sicuramente migliorare la filiera, è anche vero che man mano che la tecnologia migliora è più difficile per le persone comprendere con cosa hanno a che fare.
Aziende, legislatore e associazioni dei consumatori dovrebbero quindi lavorare per supportare una maggiore facilitazione nel processo informativo.

Questo per evitare problemi ed incomprensioni, specie quando un prodotto è utile ed utilizzato quotidianamente.